giovedì 22 ottobre 2009

Ronde per la sicurezza, è flop: Una sola richiesta di iscrizione

Dal sito del Corriere della Sera del 21 Ottobre 2009

MILANO - Ronde per la sicurezza: dopo fiumi di parole e di polemiche, a Milano è flop. A più di due mesi dall'entrata in vigore del decreto del Viminale - 8 agosto 2009 - che detta le regole, il registro della Prefettura è rimasto praticamente in bianco. Una sola organizzazione ha chiesto di entrare nell'elenco ufficiale dei «volontari per la sicurezza», e si tratta di chi già in precedenza faceva servizio di controllo nei quartieri: l'Associazione poliziotti italiani, che raccoglie ex appartenenti alle forze dell'ordine in congedo. L'associazione aveva cominciato a fare un servizio di pattugliamento disarmato in alcune zone periferiche di Milano da giugno 2008, con un appalto del Comune. Lo stesso dei City Angels, che però hanno deciso non chiedere l'accreditamento in Prefettura, anche per sottolineare il carattere di assistenza sociale dei propri interventi in strada. «Non siamo ronde», ha sempre tenuto a precisare il presidente Mario Furlan. L'inquadramento dei City Angels è quindi cambiato: non fanno più capo all'assessorato alla Sicurezza del Comune, bensì a quello dei Servizi sociali.

RONDE NERE E BLUE BERETS - L'estate scorsa, mentre si attendeva il regolamento del Viminale sui volontari per la sicurezza, a Milano c'era stato un proliferare di associazioni che si dicevano pronte a istituire ronde di vario genere. Forti polemiche aveva suscitato per esempio, a giugno, il debutto delle cosiddette «ronde nere» del Movimento sociale italiano - Destra italiana di Gaetano Saya: era stata annunciato che circa cento volontari erano pronti a entrare nella «Guardia nazionale italiana», con camicia grigia e simbolo dell'aquila imperiale romana. C'è stato poi il caso dei Blue Berets, che da giugno avevano anche iniziato un servizio di pattugliamento in metropolitana con il beneplacito del vicesindaco Riccardo De Corato. La sperimentazione con 8 volontari, che avrebbero dovuto poi diventare 26 a pieno regime, s'interruppe bruscamente ai primi di luglio. Spiegazione ufficiale: ricevevano un compenso, cosa non prevista dal decreto Maroni. Ma sullo sfondo c'erano anche le polemiche legate all'iscrizione del presidente dei Blue Berets, Vincenzo Scavo, al nuovo Msi di Gaetano Saya: Scavo dovette difendersi, sostenendo di non avere più niente a che fare con organizzazioni di estrema destra.

LA SCUOLA AL PALAISEO - Il 23 luglio Alessandro Marmello, presidente del Centro Studi per la Sicurezza, aveva annunciato la partenza a Milano di una scuola per la formazione dei «volontari della sicurezza» con sede al Palaiseo, a una decina di metri dalla sede della Lega Nord. Alla scuola avrebbero collaborato, come istruttori, i «Volontari Verdi per la sicurezza», l'associazione vicina al Carroccio che ha tra i fondatori Massimiliano Bastoni. Il quale tuttavia aveva precisato: «Non vogliamo mettere alcun tipo di cappello politico». Gli organizzatori avevano parlato di un elenco di 50 persone interessate a iscriversi, e parlavano di partire a ottobre con un centinaio di volontari. Per ora, comunque, niente di fatto. La legge prevede tra l'altro che i volontari per la sicurezza non siano iscritti ad alcun partito politico o organizzazioni sindacali; che le ronde siano composte di tre persone al massimo; che le associazioni si iscrivano all'apposito albo, presentino lo statuto e l'elenco completo dei membri alla Prefettura, ottengano l'ok dal prefetto e il riconoscimento dal sindaco.

PETTORINE GIALLE - Fino a febbraio, quando scadrà la fase transitoria, i poliziotti in pensione continueranno a svolgere le loro attività come in passato. Poi le cose cambieranno, e non solo per il colore della pettorina che per legge deve essere gialla e con la scritta «osservatori volontari». Il Comune infatti dovrà verificare se il finanziamento a Api previsto nel contratto di appalto si concilia con il divieto a sovvenzioni pubbliche per le ronde. Altrimenti, anche questo servizio potrebbe saltare. «Il regolamento del Viminale - ha commentato il vicesindaco Riccardo De Corato - impone precisi requisiti ai volontari per la sicurezza che impediscono le ronde fai-da-te. Francamente non mi aspetto altre richieste dopo quella dei poliziotti in pensione».

venerdì 9 ottobre 2009

Intervento all'assemblea della costituzione del nuovo soggetto di centro

Cari amici, autorità politiche, gruppo giovanile,
come molti di voi ben sanno sono stato il candidato veronese per il parlamento europeo nelle ultime elezioni, conseguendo grazie a tutti voi un risultato che personalmente reputo positivo; approfitto di questa momento per ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato e sostenuto.
Questo mio intervento prende lo spunto da un’importante collaborazione tra UDC ed altre componenti politiche moderate di centro, come la liste civica e la liga veneta.
Durante l’ultima campagna elettorale sia europea che provinciale, ho apprezzato questa sinergia che ci ha permesso, unendo gli sforzi,
sia di raggiungere il comune obiettivo che era ed è quello di dare voce e sostanza ai valori nei quali crediamo:
l’interesse e la difesa della famiglia ,
il federalismo nelle sue varie sfaccettature ,
gli studi di settore in un momento di crisi
ecc
sia di poter discutere a viso aperto e senza alcun timore con tutte le altre forze politiche .
Come molti di voi sanno sono anche il responsabile organizzativo provinciale e questo bellissimo ma impegnativo e stimolante incarico mi ha dato la possibilità di rendermi conto di cosa sia operativamente e concretamente il nostro soggetto politico.
Facendo un esempio “sportivo” l’UDC è simile ad una Ferrari che stiamo guidando sicuramente molto bene ma se vogliamo vincere la gara dobbiamo farla correre di più, …
Questo dipende solo da noi, ma come fare ?
Da appassionato ed osservatore di politica ho imparato che non esistono partiti dai quali non ci sia da imparare qualcosa o a livello mediatico o a livello organizzativo.
Il PDL , che pur con qualche crepa partita dalla destra di AN, è raccolto attorno al suo carismatico premier ed attira simpatie e consensi di tutta una destra moderata (se ne vedranno delle belle per il NO al lodo ALFANO) .
Il PD che pur fra 1000 problemi interni è alla ricerca di un approccio moderno verso il proprio elettorato ed organizza feroci dibattiti per le elezioni del proprio segretario.
L’IDV di Di Pietro che agisce solamente nell’assoluto anti BERLUSCONISMO
La LEGA ad esempio, nonostante prometta spesso vere utopie,
storie sul tricolore ,
critiche all’inno di Mameli
dialetto nelle scuole ,
si allinei in rigoroso silenzio nel dare milioni di EURO a Roma a Catania
ecc ,
è comunque presente sul territorio, sempre ed ovunque in mezzo alla gente e questo agli occhi dell’opinione pubblica della così detta Padania la rende meritevole.
Noi siamo un nuovo soggetto politico , siamo coloro che da sempre ci rifacciamo ai valori ed ai principi della cristianità che però dobbiamo esprimere ascoltando e frequentando la gente.
La gente è stufa , non ne può più di litigi, offese in diretta RAI, escort e chi più ne ha più ne metta , non si capisce se siamo all’interno di uno show televisivo oppure fra persone normali e civili, è sparito il “buon senso” non ci sono più limiti . Noi abbiamo il compito di ripristinare la stima e la fiducia della gente verso la classe politica
Concludendo , non più di 10 giorni fa alla prima festa provinciale dell’UDC grazie alla numerosissima adesione di voi tutti , mi sono reso conto che la strada che abbiamo preso è quella giusta e che la sfida che abbiamo iniziato è altrettanto giusta.
Rivolgo pertanto l’invito e lo faccio prima di tutto a me stesso di seguire questa strada perché sono convinto il nostro entusiasmo e la nostra serietà che ci porteranno molto lontano .

martedì 1 settembre 2009

Lasciamo i night fuori da Borgo Roma


Mi dispiace molto leggere la risposta che Venturi, presidente della 5° circoscrizione, via stampa ha dato all’assessore regionale stefano valdegamberi relativamente la creazione di un polo notturno in borgo roma. Xè credo che banalizzare un’idea come questa ponendola sul piano anagrafico sia molto triste.
Mi domando come night, discoteche o altri tipi di locali notturni possano rivalutare Borgo Roma, una zona non solo residenziale ma anche oggetto di pellegrinaggio vista l’assoluta vicinanza del santuario di Santa Teresa una parrocchia molto attiva e presente sul territorio.
Se bastassero dei locali notturni per rivalutare una quartiere non capisco come mai non ve ne siano nei centri storici?!
Inoltre creare questo tipo di strutture significherebbe generare moltissimo traffico nella zona adiacente poiché tutti i frequentatori provenienti dalla “bassa”, uscendo vicino a san giovanni lupatoto, intaserebbero l’area limitrofa anche in orari di riposo.
Credo che la zona di borgo roma, sicuramente rivalutata dal parco di san Giacomo per il quale rendo merito alla nostra amministrazione, con dei locali notturni farebbe sicuramente un passo indietro pertanto mi auguro che questo progetto sia destinato ad essere sviluppato in un’altra direzione considerando la residenzialità della zona immediatamente adiacente.

mercoledì 27 maggio 2009

«Sono io l'unico veronese in corsa per il Ppe»


Quotidiano L'Arena del 16/5/2009


Si definisce «l'unico vero candidato del centrodestra veronese al Partito popolare europeo». Rispondendo così a distanza al sindaco Flavio Tosi il quale, presentando il candidato della Lega Nord alle elezioni europee, Lorenzo Fontana, ha detto che è lui l'unico candidato veronese del centrodestra al Parlamento di Strasburgo.«A Tosi mando a dire che se la coerenza e il radicamento del suo candidato sono pari alla coerenza che il suo partito dimostra a Roma, si presentanto tempi bui per le istanze veronesi a Strasburgo, a cominciare dagli spot su un federalismo fiscale di facciata che dimentica l'ordinaria amministrazione di Verona». A dirlo è Marco Vicentini, 33 anni, imprenditore nel settore immobiliare, candidato dell'Udc al Parlamento europeo. «E l'ultima beffa della mancanza di finanziamenti da parte del Governo per il filobus della nostra città», aggiunge, «la dice lunga sulle capacità e sul peso specifico che gli uomini del Carroccio hanno a Roma».L'obiettivo di Vicentini e di chi lo sostiene è quello di «rappresentare le aspettative di una città e di una provincia come Verona, dalle grandi potenzialità economiche, sociali e culturali», dice, puntando nel programma «al sostegno alla famiglia, alla sanità di qualità e all'obiettivo dell'indipendenza energetica, per l'Italia».Hanno presentato Vicentini il segretario provinciale dell'Udc, Stefano Marzotto, quello onorario Riccardo Ceni, l'assessore Stefano Valdegamberi, i membri dell'Udc provinciale Riccardo Maraia e Marco Bovo e il candidato di Udc, lista Noi Veronesi al Centro e Liga Repubblica Veneta alla presidenza della Provincia, Mario Rossi. Quest'ultimo lancia un appello a esponenti centristi di Pd e Pdl, a confluire nell'Udc, a cominciare dall'assessore provinciale uscente Maria Luisa Tezza (Pdl). E oggi, alle 18.30, in piazza Bra, comizio dell'Udc al camion Centro per Centro tour.E.G.

Vicentini Casini a Verona


VERSO LE ELEZIONI.

Il leader nazionale del partito centrista in città a incontrare i candidati alle provinciali ed europee «Berlusconi chiacchiera, ma comanda il Carroccio che vota Reggio Calabria come città metropolitana»

Da sin: Antonio De Poli, Mario Rossi, Pierferdinando Casini e Marco Vicentini Pierferdinando Casini a Verona detta la linea e lancia l'appello. «Se vogliamo evitare che in Italia comandi la demagogia leghista bisogna rafforzare il centro e l'Udc. Siamo noi l'unico antivirus contro la Lega».

Il leader dell'Udc, in città per salutare i candidati veronesi del suo partito, a cominciare dal veronese Marco Vicentini per il Parlamento europeo e Mario Rossi per la presidenza della Provincia, ci mette meno un attimo a raccogliere la sfida «Udc versus Lega Nord». Ormai, a Verona e in Veneto, è questo il vero duello della campagna elettorale.Ma la Lega, alleata con l'Udc e il Pdl nella Giunta Tosi e in Regione, nella Giunta Galan, e nell'amministrazione provinciale uscente, stavolta ha posto il veto, per l'alleanza con il Pdl a sostegno della candidato presidente Giovanni Miozzi. «Mai l'Udc con noi, né al primo né al secondo turno», ha detto. E l'Udc: «Che paura ci fa la Lega ci ha dichiarato guerra!», ironizza Casini. «Questo è un governo leghista. Berlusconi chiacchiera e la Lega comanda». Tagliare il numero dei parlamentari, come ha proposto Berlusconi? «Chiediamo a Berlusconi di non fare come le Province», dice Casini. «Ne aveva annunciato l'abolizione e adesso andiamo a votare perché se n'è dimenticato il giorno dopo le elezioni. Faccia davvero questa proposta e noi la votiamo: riduciamo a cento i parlamentari, però se Berlusconi non lo farà per l'ennesima volta dimostrerà che questa è una boutade&raq uo;.Casini entra all'hotel San Marco, fra Borgo Milano e lo stadio, circondato da candidati Udc e dirigenti fra cui il presidente onorario Riccardo Ceni. C'è anche Riccardo Maraia, assessore a Villafranca. .Casini, con il deputato padovano Antonio De Poli, affossa il federalismo della Lega. «È uno spot elettorale», aggiunge. «E ricordiamo che la Lega ha votato per fare Reggio Calabria città metropolitana e non Verona». Allude poi alla proposta dei sindaci veneti e dell'Udc di destinare ai Comuni il 20 per cento del gettito Irpef.

Così il segretario provinciale Stefano Marzotto invita «a votare Udc a tutti quei sindaci e amministratori che sostengono la battaglia parlamentare».

La sinfonia antileghista prosegue sulla note di Valdegamberi, che attacca il sindaco Tosi sostenendo che «ormai per lavorare in un'azienda municipalizzata bisogna avere la tessera della Lega». Casini contesta Galan, il Pdl e in modo particolare il presidente del Consiglio per il suo atteggiamento, a suo dire troppo remissivo, nei confronti della Lega. «Berlusconi accetta che la Lega sia al tempo stesso di lotta e di Governo e questo è inaccettabile». Il leader Udc ne ha anche per Dario Franceschini, segretario nazionale del Pd. «Continua a criticare Berlusconi e poi si accinge a votare “sì” al referendum sulla legge elettorale, il che non farebbe altro che rafforzare Berlusconi».Mario Rossi, candidato alla presidenza della Provincia per Udc, Noi Veronesi al Centro e Liga Veneta Repubblica, rappresentata da Fabrizio Comencini, racconta la sua scelta di entrare nell'Udc dopo essere stato consigliere comunale di Forza Italia e dopo la sua militanza politica nella Dc, nel Ppi e nel Cdu di Buttiglione. Rossi rivendica «il grande valore della Resistenza e della lotta di Liberazione». Vuole però tenere la distanze «da una sinistra ancora ideologica», ma anche da un centrodestra «che, come è successo con i nomadi a Verona, strumentalizza i poveri. Per la sicurezza bisogna avere più forze di polizie, non forze parallele come le ronde».

L'eurocandidato Marco Vicentini, 33 anni, imprenditore, candidato, promette «impegno e serietà su proposte concrete, fondate sull'ispirazione cristiana, sul buon senso e sulla vocazione europeista dell'Udc. Del resto io sono l'unico candidato veronese del Partito popolare europeo».

venerdì 15 maggio 2009

Federalismo: una vergogna

Alemanno, sindaco di Roma, mostra tutta la sua soddisfazione e gratitudine personale nei confronti della lega nord perchè con l'approvazione del federalismo permetterà alla città di Roma di incassare più soldi.
Bene?!?!? Chi credete li versi? Noi veronesi e veneti
In questo la lega è coerente: aveva già approvato in parlamento lo stanziamento di 500 milioni di euro per la capitale. Al nord Tosi a dicembre non ha rinnovato il contratto a 52 persone per insufficienza di fondi!

Intervento su Guido Gonella presso auditorium ente fiera con on Tabacci

Buona sera a tutti

Non e’ facile ripercorrere i cambiamenti che Verona ha avuto da Guido Gonella ad oggi ma la domanda che viene spontanea e’ : Verona ed Europa a che cosa vanno incontro ?

Come riusciremo a dare un seguito ai grandi padri dell’Europa Unita De Gasperi, Adenauer e Schuman - che possono essere considerati i Padri Fondatori dell''Unione Europea. Padri intellettuali, padri politici, padri morali.
Non avevano bisogno di interpreti perchè fra di loro parlavano Tedesco?!?!

E Verona , Verona aveva una persona di spicco e di livello europeo in Guido Gonella. (nato a Verona nel 1905 morto a Nettuno nel 2005 ) Vicepresidente del consiglio europeo dal 1970 al 1972 e vicepresidente del parlamento Europeo nel 1979.

A tappe successive l’Europa ha preso corpo come istituzione iniziando da cio’ che era piu’ prezioso:
le materie prime : la comunita’ del carbone e dell’acciaio e dell’energia atomica ( euratom ) oggi piu’ che mai attuali sono state il collante che ci ha fatto arrivare a Mastricht .

Ma un Europarlamento che fa le stesse leggi per gli stati membri , un’ unica politica estera ecc deve ancora concretizzarsi e queste sono alcune delle sfide che ci attendono nel futuro.
Sono entrati paesi dell’ex blocco sovietico con tutti i problemi e le opportunità che conosciamo , non e’ stata condivisa la richiesta d’inserimento di radici cristiane, i paesi del nord Europa certamente non hanno problemi dei migranti dalla Libia , noi non conosciamo i loro ecc .

E’ tempo di capire, di capirci e di iniziare il lavoro affinchè la comunità europea abbia il consenso che merita e che non si regga solamente su regole e necessità economiche ma che si scopra unita anche su valori etici , culturali e morali.
Tornando alla domanda iniziale.
E Verona ? Quale futuro per la nostra citta’ ? per i giovani in europa ? Io sono Veronese , nato a Verona e vivo a Verona e per ruolo ed impegno dovrei dare una risposta ( i politici danno sempre una risposta ) ma purtroppo sono in difficolta’ .

On Tabacci vista la sua esperienza e i ruoli istituzionali che ricopre e ha ricoperto le chiedo:

Quale è il ruolo di Verona in Europa, punto di incontro tra due regioni complementari quali la Lombardia e il Veneto?
Mi spiego meglio: Verona si trova in un punto strategico, in un incrocio geografico di collegamento tra torino e trieste e il brennero e bologna. Non mi sembra che l’Europa riconosca a verona un ruolo così importante come meriterebbe dal punto di vista economico.
Se fosse un parlamentare europeo, veronese, cosa chiederebbe alla comunità europea per Verona?

Presentazione ufficiale al liston 12

Desidero ringraziare l’Udc che mi ha offerto la possibilità di partecipare alla campagna elettorale per l’Europa, in un partito da sempre inserito nella grande tradizione politica del popolarismo Europeo.
La mia è una candidatura reale, concreta, ispirata dalla consapevolezza di portare all’attenzione dell’elettorato le grandi sfide che impegneranno il nostro paese in Europa e che ha l’ambizione di rappresentare le aspettative di una città e di una provincia dai grandi potenziali economici, sociali e culturali come Verona.

Il sindaco di Verona, presentando il candidato Europeo del suo partito, ha dichiarato nei giorni scorsi che” è l'unico candidato alle europee veronese, nel centrodestra, diversamente da paracadutati e altri che si sono dimenticati di Verona». Nulla di più falso. Vorrei ricordargli che io sono Veronese da generazioni e che sono orgoglioso di essere l’unico candidato veronese che si riconosce nella storia del Partito Popolare Europeo. La mia candidatura non è velata ne di facciata ed è ispirata da un forte radicamento nel territorio e da un agire politico fatto di coerenza e concretezza.
A Tosi mando a dire che se la coerenza e il radicamento del suo candidato sono pari alla coerenza che il suo partito dimostra e Roma, si presentano tempi bui per le istanze Veronesi a Strasburgo.

L’ultima beffa della mancanza di finanziamenti da parte del governo per il filobus della nostra città, la dice lunga sulle capacità e sul peso specifico che gli uomini del Carroccio hanno a Roma. Vorrei spezzare un lancia a loro favore. Probabilmente tutte le energie le hanno spese sugli spot per un federalismo fiscale di facciata, dimenticando l’ordinaria amministrazione della nostra città.
Al loro candidato europeo consiglio di venire nell’Udc, troverà spazio e voce per presentare la sua candidatura, senza bisogno di illustri addetti stampa come il suo sindaco che parlano al posto suo.

Saremmo lieti di capire quale è la sua idea di Europa oltre alle ormai stucchevoli enunciazioni sulla sicurezza in salsa padana o su un federalismo fatto solo di vuote enunciazioni di principio.

In questi giorni ho incontrato e mi sono confrontato con molti rappresentanti di enti e molte persone dalle quali ho avuto idee e spunti spesso derivanti da necessità vere o voglia di costruire progetti in Europa.
Però spesso anzi molto spesso queste riflessioni portavano a dire “ ma l’Europa dove si trova ? “
Da qui il messaggio che e’ necessario fare arrivare , l’Europa è a Verona , nel Veneto , nel nord EST siamo noi , ma come farla arrivare e con quali proposte .
Ecco questo è il punto dominante , con quali proposte?
Un elenco di obiettivi europei di primaria importanza significa :

In Europa per il sostegno alla FAMIGLIA cercando migliorie fiscali per la famiglia stessa anche ricavando ed analizzando le esperienze che altri paesi europei hanno sullo stesso tema

L’ADOZIONE in Europa come avviene ? in Italia per moltissime famiglie e’ una richiesta spesso insuperabile e chi fa la richiesta invecchia prima di poter avere un bambino.

La SANITA’ con costi , qualità e rispetto per l’ammalato. Ha uno standard di eccellenza nel nord Italia. L’Europa ci deve assolutamente aiutare a portare anche l’italia meridionale ad avere centri sanitari di eccellenza

In questo periodo di drammatica crisi mondiale l’Europa fa davvero tutto ciò che può per l’Italia?

L’indipendenza ENERGETICA: un problema sempre maggiore.

Incentivi importanti per il mondo delle imprese.

L’ immigrazione : l’italia riceve dall’Europa solo un decimo di ciò che spende per affrontare il problema dell’immigrazione clandestina che non deve essere visto solo come un problema italiano ma europeo

Mi fermo qui ma potrei andare avanti ancora a lungo
Ma adesso viene il bello gli argomenti che ho citato sono propaganda politica ?
Sono un elenco tipo lista del supermercato oppure possono essere affrontati concretamente ?
Vedete di questo io intendo parlarne spesso con i miei elettori dicendo loro come veramente stanno le cose anche perché avrò sempre un assoluto legame di responsabilità e di coerenza nei loro confronti.

Credo anche che ci siano sovrapposizioni fra stato ed Europa ma questo non deve significare rimbalzi di responsabilità ma sinergie per ottenere migliori risultati .
Di questo devo rendere conto ed è con questo spirito che se eletto porterò av

Mi auguro altresì di poter avere al mio fianco come unico vero candidato del centro destra veronese al PPE istituzioni , associazioni , settori industriali e chiunque possa dare impulso , esperienza , voglia ed entusiasmo. Io, questi presupposti li ho ed ho anche un’ ambizione , quella di poter essere giudicato come il presidente Ciampi giudicava Guido Gonella e cioè : una persona seria , ispirato da profondi valori etici nella tradizione del pensiero cattolico.

Grazie

domenica 10 maggio 2009

Come l'UDC può parlare di VERO feralismo?


Bella domanda: abbiamo votato no al federalismo della lega, uno spot elettorale ridicolo sul quale nemmeno Tremonti (lo ha dichiarato più volte) è in grado di fare una previsione dei costi. A Tremonti si sono uniti Docenti della Bocconi come il proff Pezzani e Bordignon della Cattolica che sostengono la nostra stessa linea: bello il federalismo ma quanto ci costa adesso, è sufficiente che il parlamento lo approvi perchè si possa fare? Possiamo approvarlo senza che vi siano i supporti ? Il federalismo è splendido come idea però prima di attuarlo bisogna creare le strutture che siano in grado di applicarlo e noi non le abbiamo.
Mi pongo una domanda su questo federalismo leghista: chi fa cosa, quanto deve essere fatto e quanto costa farlo. Noi avevamo proposto in accordo con più di 400 sindaci del veneto (in tutta la provincia di verona ci sono 90 comuni) la trattenuta del 20% dell'irpef nelle casse dei vari comuni perchè questi potessero essere più autonomi. Tutti i partiti da destra a sinistra hanno accettato la nostra idea trovandola ottima; uno solo non l'ha accettata e coiè lo stesso partito che a Roma a fronte della richiesta di inserire Verona tra le città metropolitane ha notato NO preferendo sostenere Reggio Calabria. Reggio Calabria sì e Verona no. Perché? A questa domanda dovrebbero darci risposta i leghisti che tanto si spacciano per portavoci delle istanze del nord.
La Lega Nord (e questa connotazione mi suona stonata) ha votato si a 500 milioni di euro per sanare in bilancio di Roma, 300 per Catania (buco prodotto dall'ex sindaco nonchè medico personale di Silvio) e altrettanti per palermo: Tosi, sindaco leghista di Verona, nel mese di dicembre ha lasciato a casa 52 dipendenti comunali!
Ora devo capire in cosa la lega tutela il nord: le feste padane non sono sufficienti!

martedì 28 aprile 2009

Candidatura per europarlamento

Articolo tratto dal quotidiano l'arena del giorno 28 aprile:
"Per l'europarlamento di Strasburgo, intanto, l'Udc scaligero ha deciso il candidato, che non sarà il presidente dell'aeroporto Catullo, Fabio Bortolazzi. È invece Marco Vicentini, 33 anni, sposato, un figlio, imprenditore edile, esperto di relazioni interaziendali. Impegnato nel sociale, è segretario organizzativo dell'Udc, socio fondatore e primo presidente del Lions Club New Century Verona Arena. Lo presentano il segretario provinciale Stefano Marzotto e l'assessore regionale Stefano Valdegamberi. "

giovedì 12 marzo 2009

Riflessioni sull'UDC


Appartengo da parecchio tempo all’UDC in quanto condivido i valori che questo partito porta avanti e rappresenta. Giudico ottima la scelta del nostro leader Casini di correre da soli a dispetto della totale sudditanza che il PDL sta dimostrando nei confronti della Lega Nord.
Un movimento politico, la Lega Nord, in grado di portare il settentrione alla miseria, prima approvando lo stanziamento di 500 milioni di euro per risanare i conti della capitale e 170 circa a Catania e poi cercando di far approvare una legge sul federalismo che suona come uno spot televisivo più che come una soluzione per il paese. Addirittura si nasconde dietro una miopia politicizzata assurda che non gli permette di comprendere che l’idea che propone l’UDC di lascare ai comuni italiani, e quindi anche nel nostro ex-ricco nord, il 20% dell’IRPEF potrebbe riportare un po’ di equilibrio economico e sociale in una realtà che in questo momento ne ha estremo bisogno.
Lo stesso Tremonti ha rilasciato dichiarazioni dicendo che non è assolutamente in grado di fare previsioni sulla situazione economica che si creerebbe con il federalismo dello spot leghista: il drammatico preoccupante momento economico che stiamo attraversando non ci dà assolutamente la possibilità di commettere un errore come quello di un federalismo elettorale.
La soluzione si trova solo se qualche parte del mondo politico abbandona l’arroganza che spesso l’ha reso distaccato da una realtà volta al tracollo e se collaborando gli uni con gli altri si fa portatore ma soprattutto risolutore di quei problemi che oggigiorno sono sempre più simili alla fame.
L’UDC sta costruendo progetti che a gran voce faremo sentire a tutti gli italiani perché siamo convinti che possano rappresentare un primo passo importante verso il riequilibrio sociale.


Marco Vicentini